Sr. Antonella Fraccaro: La vita religiosa continua a fare storia, ma c’è il rischio di sovraccaricarci

Sr. Antonella Fraccaro: La vita religiosa continua a fare storia, ma c’è il rischio di sovraccaricarci

“C’è il rischio di impegnarci a organizzare iniziative di vita spirituale, di annuncio del Vangelo, di carità, concentrandoci piuttosto nell’organizzazione degli eventi, ritenendo per scontata la cura delle relazioni fraterne. Sentiamo l’esigenza, invece, di vivere queste iniziative potenziando la qualità evangelica delle relazioni affettive, tra di noi e con gli altri.”

Questa osservazione ha condiviso Sr. Antonella Fraccaro, Superiora Generale dell’Istituto Discepole del Vangelo. Come ha sottolineato, gli eventi messi in atto devono essere a servizio della missione, come anche vissuti pienamente al livello personale e comunitario.

È la stessa esperienza della Sr. Irena Kopanicová della Slovacchia, Superiora Generale delle Suore della Misericordia di San Vincenzo de’ Paoli, con cui UISG ha parlato recentemente.

“La vita religiosa ha fatto e continua a fare storia, poiché è una condizione di vita che raggiunge molteplici situazioni culturali, sociali, di fragilità e di povertà, in ogni angolo del mondo,” ha enfatizzato Sr. Antonella.

Questo perché essa favorisce, attraverso la sua condizione di vita fraterna, espressioni comunitarie di cura, di prossimità, di presa in carico, nell’ordinarietà della vita quotidiana.

Uno dei motivi di speranza per la nostra famiglia religiosa – ha esplicato Superiora Generale dell’Istituto Discepole del Vangelo – è l’impegno a tenere in relazione, da parte di ciascuna sorella e insieme, la vita affettiva in rapporto alla missione:

“Pensiamo che queste attenzioni, poiché sono ovvie da vivere, rischiano invece di essere trascurate, in un contesto culturale frammentato ed individualizzato, dove tendiamo a vivere gli affetti in modo autoriferito, anziché alimentare condizioni di fraternità che garantiscano una vita di speranza, per noi e per gli altri.”

La religiosa italiana apprezza molte occasioni che qualificano la vita religiosa nel mondo organizzate dalla UISG che possa garantire la qualità cristiana della vita religiosa e il suo valore per la Chiesa e per il mondo:

“Abbiamo bisogno di approfondire, tra di noi religiose, nuove modalità che suscitino, nella Chiesa, tra i Vescovi, i preti e i laici, il gusto di collaborare con la vita religiosa e di apprezzarne il valore, tenendo conto, in particolare, del significato che ogni carisma ha in quanto tale e nella sua espressione femminile.”

 

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